
Il malware di Minecroft in Android ha complicato la vita di molti utenti del sistema operativo del robottino verde. La denuncia di Eset, che ha reso noto che nel negozio digitale Play Store sono state individuate quasi 90 applicazioni fake che nascondono un codice malevolo dietro la promessa di mod per il videogame, ha provocato il panico di tantissimi giocatori; il malware in questione sembra essere capace di non far funzionare più i telefoni in cui è penetrato.
Un milione di telefoni colpiti dal malware di Minecroft in Android
Stando alle analisi che sono state rese note dalla società che si occupa di sicurezza informatica, i numeri sono preoccupanti. In tutto sarebbero più di un milione gli utenti caduti nella trappola del malware di Minecroft in Android negli ultimi due mesi. Eset ha identificato due tipi di app fasulle dalle quali faresti meglio a tenerti alla larga: alcune di esse svelano le proprie intenzioni da subito; altre si dimostrano più subdole e, quindi, più pericolose.
Entrando nello specifico delle app con malware di Minecroft in Android, il primo gruppo di applicazioni, che è meno pericoloso ma molto più diffuso, include nel complesso più di 70 software, tutti piuttosto simili gli uni con gli altri, che sono stati scaricati in più di 900mila smartphone. Come detto, si tratta di app che si riconoscono sin dal primo momento, rivelando la propria natura perché aprono siti di vario genere senza preavviso: il problema è che nella maggior parte dei casi questi siti sono truffaldini. Oltre a queste app, ce n’è un’altra quindicina: a scaricarle sono stati circa 80mila utenti, che però hanno avuto a che fare con problemi di non poco conto. In pratica, nel momento in cui hanno fatto clic su un tasto finto dedicato alla presunta installazione del mod, gli utenti hanno in realtà scaricato un pacchetto aggiuntivo che non ha niente a che fare con il Play Store, e che quindi non è stato sottoposto ai controlli di Google.
Così il malware di Minecraft in Android ha potuto colpire indisturbato, perché è stato avviato dalle vittime ignare ed è andato ad aprire pop up pubblicitari, a bloccare operazioni di vario genere sul telefono o a eseguire il download di diversi contenuti non richiesti. Si è innescato un circolo vizioso, insomma, con software scaricati che hanno scaricato altri software che ne hanno scaricati, a loro volta, altri ancora, e così via.