
La tecnologia non sostituirà mai in tutto e per tutto la medicina, ma può esserne una valida alleata se utilizzata nel modo giusto. A tal proposito può essere molto utile sapere come funziona BrainWaveBank, la nuova invenzione di una startup irlandese che si preannuncia davvero rivoluzionaria. Negli ultimi tempi stiamo assistendo alla proliferazione di moltissime app utili per monitorare la propria salute durante l’attività fisica, per perdere peso e per tenere il cervello continuamente allenato, in modo da poter contrastare efficacemente patologie anche gravi come l’ansia o la depressione. BrainWaveBank è ancora più ambizioso, in quanto si pone come obiettivo l’individuazione dei primi sintomi delle malattie mentali. Non ci resta che scoprire come funziona BrainWaveBank.
Come funziona BrainWaveBank, il caschetto che può prevenire l’Alzheimer
Prima di capire come funziona BrainWaveBank ti spiegherò di cosa si tratta. Questo dispositivo a prima vista è un semplice casco, dotato di sensori da collegare tramite bluetooth allo smartphone. Per utilizzarlo dovrai indossarlo e contemporaneamente giocare allo smartphone con semplici videogame. In questa fase BrainWaveBank mapperà la tua intera attività cerebrale, con la possibilità di individuare i primi sintomi delle malattie mentali, compreso l’Alzheimer. Si tratterebbe di una scoperta sensazionale, che richiamerebbe anche l’attenzione della scienza, poiché individuare l’Alzheimer è molto complicato. Prima di stabilire la presenza di questa malattia bisogna effettuare molti test ed esami, e se ne può dare la certezza solo dopo la morte del paziente. Il dispositivo terrà costantemente sotto controllo l’attività cerebrale, individuando i cambiamenti. L’intera ricerca di questo progetto si basa sulla raccolta di dati rielaborati e pubblicati in forma anonima, per il rispetto della privacy. Scopriamo come funziona BrainWaveBank nell’ultimo paragrafo.
Gli obiettivi dichiarati di BrainWaveBank
L’obiettivo di BrainWaveBank è fornire alla ricerca medica dei dati scientifici empirici e reali per individuare i primi sintomi delle malattie mentali, in modo da poter intervenire nel modo giusto per bloccarle in tempo o quanto meno ritardarne la comparsa. Utilizzando questo particolare caschetto sarà possibile capire se determinati stili di vita possano influire negativamente sull’attività cerebrale. La lucidità del cervello dipende da numerosi fattori, come l’attività fisica, la dieta, il sonno, ecc. BrainWaveBank terrà conto di tutti questi parametri, e potrà dare dei consigli personalizzati per correggere quelle abitudini scorrette e migliorare lo stato di salute del cervello. Si tratta però di un progetto a lungo termine, poiché la startup irlandese ha annunciato che ci vorranno almeno altri tre anni per lanciare definitivamente il nuovo dispositivo sul mercato. Ora sai come funziona BrainWaveBank, pensi che possa essere un’invenzione rivoluzionaria nella diagnosi anticipata delle malattie mentali?