
Google ha un progetto, quello di abbattere il digital divide nel mondo.
La società americana da tempo sta portando avanti il progetto Android One, uno smartphone ultra low cost con Android Lollipop e quindi funzionalità complete, che permetta a gli utenti dei paesi in via di sviluppo di accedere al mondo delle comunicazioni digitali “smart” spendendo veramente poco.
La società punta a creare nei paesi asiatici ed africani un’alternativa ai classici cellulari (stile i vecchi Nokia Asha) per quella parte della popolazione che non potrebbe ambire a smartphone migliori. E come sappiamo tutti, uno smartphone senza connettività dati è uno smartphone castrato, e allora Google sta provando a stringere trattative per associare al proprio futuro smartphone “per tutti” anche un piano dati gratuito, che probabilmente permetterà di accedere a quei servizi basilari, quali email e messaggistica istantanea, che pur avendo un consumo dati veramente basso permetterebbero di ridurre drasticamente l’isolamento tecnologico di certe parti della popolazione mondiale.
I partner internazionali del progetto sperano che Google riesca, con la sua forza di multinazionale, ad imporre la sua strategia alle società telefoniche dei paesi emergenti. In questi paesi è noto che i costi di accesso alla rete sono molto maggiori di quelli dei paesi occidentali, anche in virtù di costi infrastrutturali nettamente superiori, e dato anche lo stipendio medio molto inferiore ne viene da se che l’unica speranza attuale per gran parte delle popolazioni di queste nazioni di avere accesso alla rete sta nella volontà delle grandi società di aiutare ad abbattere il digital divide. Ricordiamo come anche Facebook da tempo ha lanciato un progetto per la diffusione di internet in tutto il mondo.