Android Q è la 17esima versione del sistema operativo mobile Android che uscirà completa nel terzo trimestre nel 2019. La Beta 5 di Android Q è uscita lo scorso 10 luglio 2019 con l’ultimo SDK dell’API 29 con tanto di ottimizzazioni e correzione dei bug. Con ogni probabilità questa sarà la versione utilizzata per i test finali.
In occasione del lancio della nuova versione Google aveva annunciato un AMA (ask me everything) su Reddit per rispondere a tutte le domande degli utenti. L’iniziativa sta diventando sempre più diffusa tra le aziende e le società per abbattere le distanze con i clienti e renderli parte integrante del processo produttivo e decisionale. Big G ha mantenuto la promessa e l’evento si è tenuto qualche giorno fa. I temi maggiormente trattati sono stati: la Dark Mode, la privacy, il bug tracker pubblico, il wear OS e la registrazione dello schermo.
Android Q: come si attiva la Dark Mode
Molti utenti hanno chiesto informazioni sulla Dark Mode, la nuova veste “total black” che garantisce un notevole risparmio della batteria ed un look più accattivante. La modalità notturna però non si attiverà in automatico ma l’utente dovrà intervenire manualmente, quindi non sarà possibile programmarla in base all’orario o alla geolocalizzazione.
Questioni di privacy
Altro tema particolarmente dibattuto è stata la privacy che purtroppo di questi tempi è merce rara. In realtà il team di Android Q non ha rilasciato molte informazioni, ma ha annunciato che da quando è stato reso più complicato l’accesso per gli sviluppatori alle chiamate ed ai messaggi di un dispositivo, l’accesso a tali informazioni è diminuito del 98%.
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Bug tracker pubblico: arriva un team dedicato?
Quando si verificano criticità con il sistema operativo gli sviluppatori possono segnarli a Google, ma non sempre i problemi evidenziati vengono presi in considerazione. Per questo motivo un responsabile dell’AOSP (Android Open Source Project) ha dichiarato che potrebbe essere creato un team di esperti “ad hoc” finalizzato alla risoluzione dei problemi e dei bug esterni.
Un OS “open source”?
Android Wear ha diverse primavere sulle spalle e da diverso tempo non riceve aggiornamenti anche perché il mercato degli smartwatch Android ristagna da un bel po’. A questo proposito un utente ha chiesto se l’OS potrà mai essere reso “open source”. Il codice Wear OS infatti al momento non è pubblico, ma se dovesse diventare “open source” potrebbe risultare più appetibile per gli utenti e di conseguenza smuovere un po’ il mercato dei prodotti “wereable”. Gli sviluppatori sono stati piuttosto evasivi sulla questione e molto probabilmente non ci saranno novità in tal senso almeno nel futuro immediato.
Registrazione dello schermo
Un utente ha chiesto se sarà possibile abilitare nella versione ufficiale la registrazione dello schermo, funzionalità disponibile fino alla terza beta ma assente in quelle successive. Al momento è possibile effettuare questa operazione utilizzando app di terze parti, ma la risposta del team è stata negativa. Tuttavia la nuova funzionalità probabilmente verrà inserita con la versione R prevista per il prossimo anno insieme alla funzione degli screenshot prolungati, particolarmente utili per la condivisione di chat lunghe.