Alcatel non è uno dei marchi più osannati nel settore degli smartphone, ma da oltre un decennio la sua presenza sul mercato è stato sinonimo di terminali dalle buone prestazioni, dai prezzi accessibili e spesso con contenuti originali. Se con l’avvento dei grandi schermi touch screen l’originalità e il look dei modelli non è più qualcosa di personalizzabile al massimo, il software in compenso ha preso sempre più importanza e in questo caso quelli di Alcatel hanno saputo sfruttare una “originalità” (o quasi) del software per portare alla ribalta il suo Alcatel One Touch Hero 2+.
Non stiamo parlando di un telefono nuovo, anzi, di un nuovo modello di phablet, quanto della riedizione di uno dei terminali dell’azienda francese con la particolarità che la versione di Android che monterà non sarà quella di Google, ma quella del team Cyanogenmod. Sappiamo infatti come la comunità di sviluppatori indipendenti che ruotava attorno a Cyanogenmod si sia organizzata per lo sviluppo di Cyanogenmod OS, una versione “commerciale” del progetto open source che si caratterizza per un supporto ufficiale e per un miglior interfacciamento hardware. Così Alcatel ha scelto di riportare alla ribalta il suo phablet da 6 pollici, con processore octa core da 2 GHz, fotocamera da 13 megapixel e 2 giga di RAM, rivitalizzandolo (commercialmente) con questa novità software, condivisa con altri terminali quali gli One Plus One ad esempio.